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Letteratura Marziale 1

Presentiamo un lista di testi che rappresentano le fondamenta della cultura marziale ed in particolare giapponese

 

Vita segreta di un maestro TaoVita Segreta Di Un Maestro Tao

di Deng Ming-Dao

Che  Siamo nella Cina degli anni Quaranta, durante la seconda guerra mondiale e l’invasione giapponese. Saihung è un giovane cinese che entra, ancora bambino, nel monastero di Huashan per diventare monaco. Dopo anni di meditazione e dura disciplina, Saihung non ha ancora raggiunto la tranquillità interiore e inizia ad essere insofferente delle dure regole imposte dai monaci, insofferenza acuita dai racconti di Farfalla, l’amico che vive nel mondo una vita dissipata. Sarà la “ricerca marziale” affidatagli dal Grande Maestro l’inizio di un lungo cammino che lo porterà finalmente, attraverso l’esperienza del dolore e del degrado, sulla giusta via verso la scoperta del Tao.

Il Taoista erranteIl Taoista Errante 

di Deng Ming-Dao 

La vita avventurosa di un maestro del taoismo. L’educazione ricevuta sulle sacre montagne; le misteriose discipline delle pratiche taoiste; l’incontro con esseri eccezionali; il controllo straordinario nelle arti marziali ci offrono un racconto avvincente in una fedele descrizione del mondo taoista e della sua affascinante filosofia. 

Il Libro Dei Cinque AnelliIl Libro Dei Cinque Anelli

di Miyamoto Musashi  

 Nato nel villaggio Miyamoto nella provincia di Harima, fu istruito all’uso delle armi dal padre Munisai, che era uno spadaccino riconosciuto dallo shōgun, mentre al suo sviluppo spirituale contribuì anche il monaco zen Takuan Soho amico di Yagyu Munemori, famoso maestro di spada. A 13 anni ebbe il suo primo duello mortale. 
Il suo vero nome era Shinmen Musashi no Kami Fujiwara no Genshi: Il più famoso samurai della storia del Giappone. La sua vita ha dell’incredibile e lo pone come uno dei personaggi più interessanti, non solo del Giappone, ma di tutta la Storia dell’umanità. Non solo fu un leggendario spadaccino che affrontò, senza perdere mai, decine di duelli, la maggior parte dei quali all’ultimo sangue, ma fu anche un valente artista; eccelleva nell’arte della pittura, nella calligrafia, nella scultura e come poeta: le sue opere, di grandissimo valore, sono oggi conservate in vari musei. Scrisse uno dei più famosi trattati di strategia e di filosofia applicata al combattimento: Il Libro dei Cinque Anelli. In questo trattato, scritto nel 1645, Musashi riassunse tutta la sua esperienza di maestro dell’arte della spada.

HAGAKURÈHAGAKURÈ

di Yamamoto Tsunetomo 

È una delle opere letterarie più significative tramandateci dal Giappone, pubblicata nel 1906 benché sia stata composta due secoli prima.
Il titolo Hagakure significa letteralmente “nascosto dalle foglie” (oppure “all’ombra delle foglie”) e l’opera trasmette l’antica saggezza dei samurai sotto forma di brevi aforismi dai quali emerge lo spirito del bushidō (la via del guerriero) con la differenza di rivolgersi al samurai solitario (rōnin) che può venire a trovarsi, per una serie di vicissitudini che non dipendono dalla sua volontà, senza un signore da servire.

La Via Del SaggioLa Via Del Saggio

di Deng Ming-Dao 

Uno dei grandi cultori odierni del Tao ci dà insieme le basi del pensiero taoista e un’interpretazione valida per il presente. Il libro ha per scopo l’applicazione dell’antico pensiero orientale alla vita di ogni giorno. L’igiene, la dieta alimentare, la sessualità, la salute, le relazioni, il lavoro: il libro si propone come guida ideale di comportamento per l’uomo d’oggi. Dall’esperienza del maestro Kwan Saihung, personaggio ai confini tra realtà e leggenda che abbiamo conosciuto nelle pagine del romanzo biografico Vita Segreta Di Un Maestro Tao, Deng Ming-Dao, che ne è stato allievo, ha distillato in questo libro i principi essenziali per l’introduzione al Tao, all’«oscuro mistero al di là di tutti i misteri».

Bushidō - La Via Del Guerriero Bushidō – La Via Del Guerriero 

Nella trasmissione della loro saggezza, i samurai ci insegnano a vivere nel momento presente, a sconfiggere la paura e a non essere più schiavi. La Via del samurai coniuga forza e saggezza. Il maestro Taisen Deshimaru si chiede: “Esiste una Via che permetta all’uomo di superare i limiti della propria natura? Di andare oltre se stesso?”. 
La risposta è il Bushido, la Via Del Samurai. Nella vittoria sulla paura della morte, nostra paura primaria, emerge l’attualità e l’universalità dello spirito samurai.
Osho, maestro che ha dedicato la vita al risveglio della consapevolezza, ne La mia Via: la Via delle Nuvole Bianche (Edizioni Mediterranee) dice: “In Giappone ci sono stati i samurai, i più grandi guerrieri che il mondo abbia mai conosciuto. Il samurai è un culmine, la suprema espressione del guerriero. Il samurai è sempre pronto a morire: anche per cose di nessuna importanza è sempre pronto ad accettare la morte. È incredibile…” […] “Furono i samurai a creare lo Zen, la più grande tradizione di meditazione del mondo. Erano veri meditatori. Questo è ciò che sento io: se non siete pronti a morire, non siete pronti a meditare”.
Il significato di Samurai ancor oggi gode di ottima salute e di un grande respiro internazionale. La serie di azioni: “proteggere”, “obbedire”, “servire” e “osservare le regole”, insite nel suo significato, nonché i significati simbolici associati a esso, delineando una figura imponente, incorruttibile, di animo gentile ma fermo, che può ergersi super partes, ma indissolubilmente legata a un comportamento onorevole. Un essere umano che cerchi di elevarsi costruendo su queste basi una “carriera” votata al mantenimento e alla difesa di tali principi, arrivando fino a morire pur di tenerli saldi nel proprio io, non ha alcunché di “comune”. 

Karate-Dō NyūmonKarate-Dō Nyūmon

di Funakoshi Gichin 

In quest’opera il Maestro Funakoshi spiega il pensiero del karate e la sua pratica anche a chi di karate nulla conosce. Il testo comprende scritti inediti che risalgono agli anni precedenti la sua scomparsa, avvenuta nel 1957, oltre ai kata semplificati e sintetizati da Funakoshi partendo dai kata per principianti dell’Okinawa karate-do.

Il Sogno Del Karate Il Sogno Del Karate 

di Funakoshi Gichin 

La prodigiosa ascesa del karate, dalle oscure e segrete tecniche di autodifesa okinawensi a una delle più ammirate e universalmente riconosciute arti marziali giapponesi, può essere attribuita a un solo uomo: Gichin Funakoshi, il padre del karate moderno. Le origini del karate restano avvolte nel mistero, ma Funakoshi lavorò instancabilmente tutta la vita per diffondere il suo messaggio di spiritualità e l’idea di “vincere senza combattere”. E oggi il karate vanta appassionati praticanti in tutto il mondo. In “Il sogno del karate”, Funakoshi crea una vera e propria narrativa del karate moderno, partendo dalle sue origini, attingendo da un’enorme conoscenza personale e dalle sue innumerevoli esperienze, per arrivare alla sua vera essenza. In queste pagine, traccia un quadro affascinante dell’arte marziale, attraverso i ricordi della sua formazione fin dall’infanzia e le storie di molti maestri, spiega la filosofìa del karate e rivela il motivo per cui i grandi artisti marziali migliorino invecchiando. Questo importante testo è accompagnato dalla prefazione di Hirokazu Kanazawa, uno degli allievi diretti che furono più vicini a Funakoshi, che ricorda con affetto il suo vecchio maestro con aneddoti poco conosciuti, che fanno luce sulla fama leggendaria di Funakoshi. Un libro che regala una prospettiva sulla storia dell’arte marziale, vista attraverso gli occhi del più grande “maestro”. Leggendo queste pagine, qualunque praticante potrà comprendere e fare proprio il grande sogno di Funakoshi. Prefazioni di Bruno Ballardini e Hirokazu Kanazawa. Postfazione di Gisho Funakoshi.

I Venti Principi Del Karate I Venti Principi Del Karate 

di Funakoshi Gichin 

Gichin Funakoshi, “il padre del karaté”, una volta disse che “lo scopo ultimo del karaté non è vincere o perdere, ma perfezionare il carattere di chi lo pratica”. Al fine di fornire sostegno a quest’attitudine che va mantenuta tutta la vita, offrendo una guida ai futuri praticanti, egli redasse i suoi ormai leggendari “Venti principi”. L’approccio del Maestro Funakoshi dà più importanza alle considerazioni di ordine spirituale e all’agilità mentale più che agli aspetti legati alla forza fisica e alla tecnica. I praticanti non devono fare affidamento soltanto sulla tecnica – pugni, calci, parate – ma devono coltivare in pari misura anche gli aspetti spirituali della pratica. “Occupati di te stesso, il resto verrà da sé” è il messaggio che lasciò ai posteri oltre sessantanni fa. Essendo assiomi, i “Principi” di Funakoshi si prestano a varie interpretazioni. Il secondo principio, ad esempio esempio (“Nel karaté non esiste iniziativa”) ha dato origine a infinite riguardo al suo vero significato. Molte di queste ambiguità vengono chiarite dal commento, ricco di riflessioni filosofiche, di episodi storici oltre che di consigli per chiunque stia cercando il modo migliore di praticare la Via. Questo trattato, è stato tradotto in inglese per la prima volta da John Teramoto, anch’egli praticante di karaté.

Katate-dō Il Mio Stile Di VitaKatate-dō Il Mio Stile Di Vita

di Funakoshi Gichin 

Molto è stato scritto sul grande maestro di karate Gichin Funakoshi, ma questa è la sua autentica autobiografia. Scritta non molto tempo prima della sua morte, avvenuta all’età di novant’anni, in essa egli descrive molto dettagliatamente la sua vita: la fanciullezza e la giovinezza ad Okinawa, la battaglia per affinare e rendere popolare l’arte del karate, la ricetta per la longevità, e rivela la sua personalità unica e il suo modo di vedere se stesso, il suo mondo e la sua arte. Attraverso questo volume il seguace di Karate-do penetrerà più a fondo nel modo di vivere e di pensare del maestro, e, di conseguenza, giungerà ad una più acuta comprensione dell’arte di auto-difesa che egli portò ad un livello di vera perfezione. La sua lettura interesserà non solo coloro che già praticano il Karate o intendono farlo, ma anche chiunque sia interessato alla cultura e al pensiero dell’Oriente.

Shaolin-Mon  di Tokitsu Kenji Shaolin-Mon

di Tokitsu Kenji 

In questo libro troverete diverse tecniche utili alla pratica del combattimento a mano nuda, perse, dimenticate o snaturate.
Esso rappresenta una sintesi originale tra le arti marziali giapponesi e quelle cinesi, e vuole essere uno stimolo per tutti gli appassionati di praticanti d’arti marziali affinché inizino una riflessione critica sulla pratica che, per il momento, non offre loro nessuna avvenire oltre i quarant’anni.
Kenji Tokitsu, dopo anni di pratica, di studio e di ricerca, arriva a tracciare le coordinate fondamentali che permettono di praticare un’arte marziale a mano nuda con una progressione che duri tutta la vita.
L’immagine leggendaria del vecchio maestro che, nonostante l’età, non solo non perde la sua efficacia, ma addirittura è in grado di aumentarla, trova qui la sua spiegazione senza misteri nè misticismi.
Si tratta di capovolgere l’idea secondo la quale la pratica delle arti marziali deve essere dura e penosa e di affermare invece che essa può svilupparsi e consolidarsi, raggiungendo ben altre mete, se si ricerca uno stato di rilassatezza, di permeabilità del corpo e dello spirito che permetta una grande disponibilità energetica.
In generale l’allenamento nel budo è estenuante.
Quando il corpo sarà invecchiato, che cosa rimarrà da consumare? Nella Via che in questo libro si propone, l’efficacia viene costruita e sviluppata in perfetta sintonia con la ricerca del benessere, quale base per lo sviluppo della sensibilità che viene aperta all’esterno come prolungamento di ciò che si sente nel proprio corpo.

Storia Del Karate  di Tokitsu Kenji Storia Del Karate

di Tokitsu Kenji 

Utile per una comprensione approfondita del mondo delle arti marziali.
L’autore, attraverso le più antiche fonti cinesi e giapponesi, è riuscito a ricostruire fedelmente la storia del Karate, fin dalle sue origini, e l’evoluzione della storia delle attuali arti marziali giapponesi.
Il volume analizza nel dettaglio le caratteristiche delle maggiori scuole di Karate attraverso la presentazione del modello di vita dei maestri fondatori e presenta, per la prima volta in italiano, il Bubishi, origine delle tecniche di combattimento, con 48 disegni originali.

L’Arte Del CombattereL’Arte Del Combattere

di Tokitsu Kenji 

kenji Tokitsu conduce da molti anni un profondo lavoro di ricerca e di rimessa in causa delle arti marziali.
Egli afferma: «Cerco di far passare i l contenuto sostanziale delle arti marziali giapponesi in un’altra cultura, con l’arricchimento che può apportare agli uomini d’oggi. Elaborando la comunicazione, facendo esplodere sistemi troppo ristretti, si produce inevitabilmente una creazione».
Che senso e quale attendibilità hanno gli spettacoli di arti marziali?
La pratica di un’arte marziale può avere a che vedere con una terapia psicosomatica?
Gli obiettivi dello zen sono gli stessi?
Fino a che punto il binomio «zen e arti marziali» ha senso?
In cosa consiste un metodo di osservazione interiore?
Cosa vuol dire «sentire un attacco»?
Qual è il ruolo di un maestro?
Queste e altre domande fluiscono senza tregua nel corso delle interviste dando al lettore l’opportunità di conoscere frammenti significativi della vita di Kenji Tokitsu e delle sue idee, facendo diventare questo libro un invito alla riflessione e uno stimolo alla ricerca per quanti intendono usare le arti marziali come mezzo per investigare e comprendere se stessi. 

Il Ki E Il Senso Del Combattimento Il Ki E Il Senso Del Combattimento 

di Tokitsu Kenji 

Ne Il ki e il senso del combattimento il Maestro Kenji Tokitsu affronta le questioni fondamentali circa l’essenza e la struttura delle arti marziali e il senso e il futuro della loro pratica nel mondo moderno occidentalizzato, trovando risposte decisive.
Elemento fondamentale è la nozione di «budo»: una pratica cor­porea che mira all’auto-formazione, unendovi la ricerca di una certa forma di perfezione. È l’impegno e l’investimento dell’intera vita di una persona, ed è ciò che impedisce alle arti marziali sia di tralignare nella competizione sportiva, sia di deviare verso prati­che sempre più «dolci» e spiritualistiche quando se ne distaccano divenendo semplice pratica di sequenze gestuali codificate.
Chiave e guida del budo è il ki, che è a un tempo energia vitale e soffio o respirazione.
Il ki non è un concetto definibile astratta­mente, ma una sensazione corporea concreta; esiste in ogni essere umano a un livello più fondamentale e primitivo di ogni qualifica­zione sociale o culturale, e concerne insieme il corpo e la mente. E’ una certezza interiore preconscia, difficile da comunicare a parole, ma comunicabile con il corpo.
Nel momento in cui l’adepto comincia a percepire intensamente il ruolo che ha il ki nel combattimento, la sua pratica tende a costi­tuirsi come Via, e appare una vera coscienza del buda. Percepire intensamente il ruolo del ki implica che un adepto prati­chi il combattimento «colpendo dopo aver vinto», cioè dopo aver turbato il ki dell’avversario (atto che si chiama «kizeme») a un punto tale, dirigendo su di lui il proprio ki offensivo (o «seme»), da far sì che egli diventi vulnerabile.
Per strano e paradossale che possa sembrare alla concezione occi­dentale e «sportiva», fondamentale per il buda dunque non è lo scambio effettivo dei colpi, ma la costruzione della «base» del combattimento, che si svolge su quel piano immateriale e per nulla spettacolare di cui si è detto: il «combattimento di ki».
In questo senso il ki – la guida della progressione nella Via – rac­chiude una morale, che però si colloca a un livello più fondamen­tale di quella sociale o religiosa, e che e radicata nella propria espe­rienza.
«Ormai – così conclude Tokitsu – la ricerca dell’efficacia in com­battimento assume anche il senso dell’interiorizzazione di un’etica».

Lo Zen E La Via Del KarateLo Zen E La Via Del Karate

di Tukitsu Kenji

 

“Non solo forma di autodifesa, non solo sport agonistico, ma strumento e via per una migliore integrazione del sé nell’esistenza, il karate può essere capito, valutato e sfruttato a fondo solo se lo si ricollega al più generale fenomeno delle arti marziali e alla cultura orientale da cui, in forma tecnica diversa ma spiritualmente identica a quella attuale, ebbe origine quindici secoli fa.
Riscoprendo queste origini e ripercorrendo le tappe della lunga maturazione delle arti marziali attraverso la citazione diretta degli scritti dei grandi maestri di sciabola dell’epoca dei samurai fino ai giorni nostri, questo libro ci fornisce un’affascinante teoria del “combattimento a mani nude” e del suo legame con la filosofia zen.
Tokitsu non si limita qui a parlare di tecnica, non si limita a tracciare un profilo storico di questa o quella arte marziale. Si pone delle domande molto piú essenziali e molto piú difficili da evadere: perché l’uomo combatte, come si deve preparare al combattimento, come puó e deve preservare nel corso del combattimento i suoi principi morali?
Il percorso proposto nelle opere di Tokitsu è inusuale, e lascerà sicuramente sconcertati coloro che vanno a caccia di improbabili quanto frequentissimi testi del tipo Tutto il karate in 12 lezioni.  Altrettanto certamente peró le arti marziali hanno molto bisogno di libri come questo, e di budoka che sappiano porsi determinate domande e cercarne le risposte.

Musashi E Le Arti Marziali GiapponesiMusashi E Le Arti Marziali Giapponesi

di Tukitsu Kenji 

Miyamoto Musashi e le arti marziali giapponesi costituisce la seconda parte dell’analisi che il M.K.Tokitsu ha dedicato al più famoso maestro di spada del Giappone dopo la Vita di Musashi pubblicata da Luni.
Cominciare dalla vita di Musashi era indispensabile, perchè è “nell’azione” (e per Musashi questo è vero più che per qualunque altro maestro di arti marziali) che può essere vista l’essenza del suo magistero; senza questa analisi preliminare, il testo leggendario ed esoterico attraverso il quale egli la vuole tramandare alla sua Scuola (il Libro dei Cinque Elementi, o Gorin-no-sho pubblicato anch’esso da Luni), rimane una sfinge.
Qui, invece, oltre a rintracciare e documentare la trasmissione dell’arte di Musashi attraverso le Scuole che ha fondato nelle varie fasi della sua evoluzione di guerriero, e di cui rimangono delle propaggini ancora ai nostri giorni, Tokitsu studia e cerca di decrittare l’insegnamento di Musashi dalle sue azioni e dai testi, istituendo intrecci con la pratica e le ricerca degli adepti contamporanei.
Con la svolta Meiji del 1868 il contesto sociale e spirituale della Via del guerriero scompare e alla ricerca basata sul confronto reale, sulla lotta per la vita o per la morte con un avversario, si sostituisce quella incruenta e di autoperfezionamento del budo: sono proprio i limiti di quest’ultimo, dovuti all’istituzionalizzazione, alla cristallizzazione delle tecniche, alla artificialità della situazione in cui si pratica, che portano Maestri contemporanei come il kendoka Morita Monjuro, a riscoprire con i propri sforzi (e i propri fallimenti) quell’imprescindibile coordinazione di corpo e mente di gesto decisivo, di cui Musashi aveva già scritto in maniera apparentemente oscura cinque secoli prima.
Perno della coordinazione tra corpo e mente è l’energia interna – il Ki. La ricerca umile e sincera del gesto corretto ed efficace conduce a riscoprire che esso, al di là delle codificazione del budo, si compie soltanto quando, impegnandosi totalmente nel combattimento come fosse l’ultimo della propria vita, svuotata la mente, la naturalità della postura consente alla forza di riempire spontaneamente il tanden o centro vitale dell’uomo.
Formare se stessi attraverso la pratica lanciando la totalità del proprio essere nel combattimento (al di là del dualismo vittoria-sconfitta, e persino vita-morte), e avendo come costante riferimento questa dimensione trascendente: ecco la perennità dell’insegnamento di quel samurai atipico che Miyamoto Musashi per tutti i sinceri e veri partecipanti di arti marziali.

Vita Di Musashi  Il Più Grande Guerriero Della Storia Del GiapponeVita Di Musashi – Il Più Grande Guerriero Della Storia Del Giappone

di Tokitsu Kenji 

Miyamoto Musashi (1584-1642), è una figura leggendaria della cultura popolare giapponese; maestro di spada, pittore, scultore, calligrafo, ci ha lasciato un’opera scritta (Il libro dei cinque anelli) che occupa un posto rilevante nella storia dell’arte giapponese della spada.
La strategia e la riflessione sul combattimento che fanno da sfondo alla sua vita le conferiscono una pluralità di dimensioni. È questa tensione a scrivere sulla propria arte che costituisce la particolarità della sua opera.
Musashi combatte il suo primo duello mortale a tredici anni, e persevererà tutta la vita nella ricerca dell’arte della spada, che chiamerà “strategia”.
Per lui l’arte della spada è un’espressione globale della personalità dell’adepto: è grazie alla perseveranza nell’allenarsi per tutta la vita senza mai allentare la tensione, sempre all’erta come fosse in guerra, e soprattutto grazie a un attenzione e a una concentrazione, a una lucidità senza vuoti, che ha potuto attraversare indenne 6 battaglie e, da vincitore, 63 duelli.

La Ricerca Del KiLa Ricerca Del Ki

di Tukitsu Kenji 

Le parole di Tokitsu illustrano al meglio quali siano il senso e la portata di questo libro.
Il presente libro propone un metodo efficace per il lavoro personale sull’energia interna, forgiato in quarant’anni di ricerca in arti marziali, che l’autore ci permette di seguire in presa diretta, raccontando il proprio percorso esistenziale, le impasse in cui si è imbattuto, i Maestri che lo hanno aiutato a superarle. Una ricerca che, dall’allenamento intensivo al karate, si è spinta sempre più avanti, con sincerità e lucidità, arrivando al qi gong.