karate

postura dentro, rettitudine fuori

Postura dentro – Rettitudine fuori

In ottica karate-educazione, vorrei parlare dell’influenza che potrebbe avere nei giovani allenare la postura, una valenza tecnica che rende in generale ogni movimento migliore, e che ben si adatta a essere esercitata nel kata fin dai corsi principianti. Un fondamentale! Ha a che fare con allineamento della colonna, retroversione del bacino, posizione del collo e del mento, tensione di addominali […]

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la paura e il coraggio

La paura ed il coraggio

Allenare coraggio e determinazione, bellezza e armonia, volontà, rispetto e gentilezza, oltre a intuizione, capacità decisionale, calma interiore e molto altro (come lo stato di mushin): con il karate si può. Questi valori universali possono essere compresi, oltre che capiti cognitivamente, se vengono sperimentati, e con il tempo possono ancorarsi nelle coscienze dei giovani, diventando patrimonio personale… Questo in teoria.

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Ancora K+K

Ritengo opportuno approfondire alcuni aspetti riguardanti i fondamentali di kumitè, che in Italia iniziarono a essere introdotti dalla metà degli anni ‘70 in poi. Fu un periodo di grandi cambiamenti, in cui la fantasia dei karateka occidentali iniziò a sperimentare e affinare nuove tecniche, metodologie e strategie di combattimento, scavalcando il pragmatismo giapponese. Tali tecniche e combinazioni dovevano essere poi

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Fattore K+K

Un corso di karate non parte dal combattimento, tantomeno dalle forme: parte dai kihon (fondamentali). Nella prospettiva karate-educazione i fondamentali si dividono in due categorie distinte: una dedicata al kata (kihon-kata), l’altra al kumitè (kihon-kumitè), in modo da creare automatismi differenti a seconda della specialità, iniziando da subito a impartire insegnamenti diversi in relazione ai valori peculiari che esprimono le

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Fratelli gemelli

In un’intervista passata su Yoi, il Mº Shirai sottolinea che, ai tempi della propria formazione, solo lui stesso, insieme a pochi altri sempai, aveva partecipato e vinto sia nel kumitè che nel kata ai campionati nazionali giapponesi. Sono stato per una ventina d’anni allievo del m° Shirai, poi la vita mi ha portato altrove, ma insieme a molto altro ho

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Nei secoli dei secoli

L’idea orientale di Maestro diverge dalla visione occidentale, più legata a risultati accademici o sportivi. Quindi Maestro come costruttore di esseri umani piuttosto che insegnante di tecnica. Quest’ultimo tipo di “maestro” preferirei chiamarlo coach o mister. In una prospettiva di karate-educazione il metodo di allenamento deve mirare a migliorare il carattere, l’intelligenza e il livello morale dello studente, e l’obiettivo

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M di Maestro

Nell’articolo precedente spiegavo che il karatè-educazione è una prospettiva, non un nuovo stile, semmai un modo di fare che sfrutta il karatè come strumento educativo. Non importa se pratico Shotokan o Shito o Wado, piuttosto che il cosiddetto “karatè moderno”: la differenza la fa l’uomo, il suo metodo, i suoi obiettivi. Ne deriva che la figura centrale deputata a portare

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karate educazione

Karate-Educazione

Karate-educazione non è uno stile, bensì una prospettiva, che invita a interpretare l’insegnamento ai giovani come farebbe il buon padre di famiglia. Dunque in una direzione che porta a valorizzare temi che riguardano la crescita della personalità, l’autostima, e le varie capacità umane.., anche morali. In una parola l’equilibrio.  Come insegnanti dobbiamo considerare che i genitori non mandano i figli

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